Questi anni rappresentano la fase di formazione di U. Mariani.
Dopo un primo incontro con il grande Artista belga Costant Permeke dal quale il nostro artista ricava una forte lezione espressionista, si verifica un altro decisivo incontro con un artista di primissimo piano, Graham Sutherland il cui lavoro è conosciuto a Torino in occasione di una importante mostra al Museo d'Arte Moderna nel 1965. È la sua dichiarata e violenta ambiguità che affascina Mariani. Questi per tutto l'anno e per buona parte dell'anno successivo lavora sulla scia dichiarata di Sutherland. Questa esperienza permette a Mariani di approdare finalmente nel 1967 a tematiche e forme personali che troveranno completa espressione nel ciclo degli "Oggetti allarmanti" (1967-1974). Sono oggetti d'arredamento, poltrone, cuscini, divani montati con elementi dell'abbigliamento femminile. Sono umanoidi che raccolgono perfettamente gli stimoli che la sua città, Milano, in quegli precisi anni proponeva al mondo intero. Milano si trasformava da città industriale legata alla metallurgia e all'industria pesante nella città di oggi, la capitale mondiale del design e della moda. Una metamorfosi straordinaria che Mariani seppe cogliere fornendo opere pittoriche che con una sintesi felicissima testimoniavano questa trasformazione. Opere "gli oggetti allarmanti", risolti formalmente con un linguaggio senza alcun dubbio di derivazione pop, ma con evidenti note critiche nei confronti dell'invasione pop americana.
Un'altra problematica sociale si affaccia sull'orizzonte e sulla coscienza di Mariani. Sono gli anni durante i quali il mondo si interroga sui problemi della incomunicabilità. Gli anni di Sartre, di Camus, di Moravia, ma anche dei film di Antonioni e di Bergman, di Waida e di Polanski. Mariani inizia il ciclo dell'alfabeto afono. Sono lettere maiuscole fasciate e imbavagliate da un panneggio che tutte le include e che sottintende la cancellazione del loro messaggio sia visivo che fonetico.
Un'esperienza questa di Mariani derivata in parte dalle precedenti proposte acromatiche di Piero Manzoni, ma realizzate questa volta da Mariani, tutte, con mezzi pittorici eccellenti.
Sono gli anni che vede tutto il mondo dell'arte riproporre l'immagine ed il racconto pittorico.
Sono gli anni della "Trasavanguardia" italiana, dei "Nuovi selvaggi" dell'area tedesca, dei "Graffitisti" dell'area americana. Alla dichiarazione di Bonito Oliva che dice: in arte ritorna il racconto e sulla tela viene riproposta la teatralità, Mariani organizza ampie installazioni di forte sapore teatrale ricavate dalle geniali intuizioni di De Chirico e di Magritte degli anni '10 e '20. Per Mariani sono vere risposte al perdurare sulla scena artistica internazionale delle esperienze rarefatte dei minimalisti e dei concettuali. Le installazioni di Mariani sono opere ricche di materiali diversi, legno, tessuto, lampade, piume, etc. che portano titoli come "La realtà dell'illusione", "Sipario", "Specchi", "De Chirichiana", etc. che si coniugano attivamente con parti dipinte a trompe l'oeil. Una visione ed una citazione diretta dei magazzini teatrali così ben rappresentati nelle opere di De Chirico degli anni '20, i famosi "Interni metafisici", dove, l'accumulo disordinato delle quinte teatrali dismesse, creavano uno spaesamento degli occhi e della mente, tanto celebrati dai successivi artisti surrealisti, primo fra tutti René Magritte.
Sono quarant'anni che Mariani propone al mondo i suoi "Piombi".
In un magico gioco di apparenze Mariani trasforma il piombo in tessuto.
È la continuazione tridimensionale dei suoi drappi, un tempo dipinti. Ora è un materiale pesante dagli infiniti significati, il piombo, che per un magico gioco dall'artista muta in un morbido e fascinoso panneggio. Con una operazione clamorosa l'artista Mariani assume la figura di potenziale alchimista. Nessun visitatore può, a prima vista, riconoscere in queste opere di Mariani la materia dalle quali sono nate. La mutazione è perfetta. Mariani è ora artista certamente moderno, attualissimo, ma la sua poetica affonda nel vissuto e nelle tradizioni più antiche e frequentate della cultura sia nobile che popolare dell'Europa.
La pittura e la scultura europea hanno fornito per secoli, anzi per millenni, infiniti modelli e rappresentazioni del drappeggio. Il panneggio delle figure sacre e dei Santi nella tradizione cristiana è stato da sempre un elemento che ha occupato la più parte delle superfici dipinte e scolpite. Nelle feste popolari e nelle cerimonie religiose il panneggio ha da sempre occupato uno spazio privilegiato. Ma anche prima dell'epoca cristiana, nella grande cultura greca antica e poi romana, il panneggio occupava un ruolo da protagonista. Chi non ricorda la Nike di Samotracia sullo scalone del Louvre con quelle meravigliose vesti scompigliate dal vento? Mariani, artista europeo a tutti gli effetti, si dichiara orgogliosamente anche "artista pop", legato, senza discussioni, alle visioni popolari vissute da secoli, in modo intimo, da tutte le fasce sociali delle comunità europee. Mariani non sente in alcun modo la necessità di confrontarsi con le realtà dei supermercati che, certamente oggi, propongono visioni popolari, ma solo visioni popolari banali, commerciali e senza alcun fascino. Possiamo paragonare la Nike di Samotracia con la bottiglia di Coca Cola? Questa lasciamola agli americani, popolo senza storia e senza tradizioni.
Proponendo una visione moderna dell'humus europeo contribuiremo anche a restituire all'Arte quei contenuti spirituali che si è cercato di cancellare negli ultimi 50 anni, con i risultati ridicoli e paradossali che nel mondo contemporaneo sono evidenti.
Dal 12 settembre 2024 al 2 novembre 2024, presso Arte92 di Madrid la prima personale spagnola: Frammenti da Bisanzio – Capitolo V.
A Vicenza presso la Basilica Palladiana dal 2 Marzo al 30 Giugno 2024 storiche opere del maestro sono presenti nella mostra POP/BEAT - Italia 1960-1979. Liberi di Sognare. mostrapopbeat.it
Dal 5 ottobre 2023 all'11 novembre 2023, presso la Galerie T&L di Parigi la personale UMBERTO MARIANI - POP, MODE ET FORMES CACHÉES.
Alla Biennale di Venezia 2022 il padiglione del Camerun ospita un'installazione del maestro Mariani presso il chiostro della chiesa di Santa Maria del Carmelo o dei Carmini. Le 28 finestre del chiostro sono state allestite con suoi caratteristici drappi.
Dal 25 settembre 2021 al 23 gennaio 2022, presso il Museo di Arte Contemporanea di Acri (MACA), provincia di Cosenza, la mostra GILBERT HISAO - UMBERTO MARIANI.
Mercoledì 3 marzo 2021 il maestro Umberto Mariani ha avuto il piacere di visitare la splendida galleria padovana Nuova MAG. Ha apprezzato i numerosi capolavori esposti soffermandosi per una intervista davanti ad una sua D appartenente alla fondazione VAF.
Dal 24 ottobre 2020 al 7 febbraio 2021, nello spazio dell'Appartamento della Rustica del Palazzo Ducale di Mantova, la personale Omaggio a "La piega. Leibniz e il barocco".
Dal 22 gennaio al primo marzo 2020 presso le Gallerie d'Italia a Milano si svolge la personale "Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio (atto terzo). In dialogo con icone russe"
Dopo la meritata presenza in Wikipedia in italiano il maestro è ora anche presente in Wikipedia in inglese.
Dall'8 febbraio al 31 marzo 2019 presso il Museo Statale dell'Ermitage di San Pietroburgo, Palazzo dello Stato Maggiore, si è svolta la personale "Arte Astratta in Italia: Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio", 40 opere 1968 - 2018
Il centro Studi Grande Milano ha assegnato martedì 29 gennaio 2019 a Palazzo Isimbardi, nella sala degli affreschi, all'artista Umberto Mariani l'onorificenza Le Grandi Guglie.
Dal 5 dicembre 2018 al 2 marzo 2019 presso la galleria Hunt-Cavanagh del college Providence vi sarà la mostra Dissuasione Manifesta: Operazione 24 fogli.
Nel 1973 Enrico Crispolti commissionò ad 8 artisti tra cui Mariani, Vedova, Nespolo e Plessi la creazione di poster composti da 24 fogli da affiggere in città italiane affianco e in contrapposizione al messaggio pubblicitario.
Dal 18 luglio al 9 settembre i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma hanno ospitato la personale del maestro Umberto Mariani "Frammenti da Bisanzio".
Dal 10 maggio al 27 giugno 2018 il Museo Nazionale di Ravenna ha ospitato la personale del maestro Umberto Mariani "Frammenti da Bisanzio". Le opere del maestro si sono susseguite a mosaici ravennati e icone russe.
Artist
Umberto Mariani nasce a Milano il 16 novembre 1936. Il padre Ugo e la madre Jole Nizzoli sono impiegati contabili e rappresentano nell'ambito familiare l'ambiente più tipico della piccole borghesia fra le due guerre, ma fortemente permeato di ragioni idealistiche. Ciò è confermato dall'attiva partecipazione del padre alla lotta antifascista. Negli anni 1943- 1944 la loro casa a Milano serve da rifugio a gruppi di ebrei perseguitati, protetti e aiutati dalla organizzazione clandestina facente capo a Fernanda Wittghens. L'esperienza della guerra lascia tracce significative nell'animo del giovanissimo Mariani
Compie regolari studi artistici, prima al Liceo Artistico e poi nello stesso edificio storico dal 1954 al 1958 all'Accademia di Brera nella scuola di Achille Funi nello studio del quale viene assunto come assistente. Negli anni che vanno dal 1959 al 1965 collabora strettamente con il suo maestro per la realizzazione di numerose e grandiose decorazioni ad affresco. Collabora anche alla realizzazione della Pala d'altare di San Giuseppe nella Basilica di san Pietro a Roma ( altare centrale del transetto di sinistra). Attraverso queste esperienze apprende la capacità di "lavorare in grande" capacità utilizzata per tutti gli anni a seguire.
A partire dal 1990 nei Piombi, le esperienze più recenti, l'artista conservando il tema a Lui più caro ovvero il panneggio, fornisce un'idea stilizzata e geometrizzata di questo soggetto. Ora non è più la citazione fastosa e ridondante delle pieghe barocche, ma forme più meditate suggeriscono una lettura più pacata ed intima di questo tema che senza ombra di dubbio è il più diffuso ed universalmente trattato in tutti i tempi della storia dell'Arte. Nei Piombi il panneggio ha perduto ogni forma veristica, si è come cristallizzato in linee rette che sicuramente volgono ad affermare una visione più idealistica, più simbolica.
Nel Luglio 2011 una sua mostra di 50 opere dal titolo "Le vesti di Saturno" è presentata e curata da Giuliano Serafini e Giovanna Lazzi nelle prestigiose sale della Galleria Medici in Palazzo Medici-Riccardi a Firenze. Una sua mostra personale dal titolo "Opere recenti-Piombi" si tiene nei mesi di marzo-aprile 2013 negli spazi barocchi della Sala San Ignazio ad Arezzo. Nel mese di ottobre 2013 negli ambienti sontuosi dei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia viene presentata la mostra antologica "Umberto Mariani-Opere 1967-2013" curata da Sandro Parmiggiani con catalogo Allemandi Editore, Torino. Sono 60 opere che coprono tutto il percorso artistico dell'artista.
Nello stesso mese Opera Galery, presente con le sue 12 sedi in tutti i continenti, stipula un contratto di esclusiva con l'artista, e programma esposizioni di Mariani a Parigi e New York.
Nel novembre del 2014 nella propria sede di Hong-Kong propone una personale di Mariani.
Le Fiere d'Arte di Reggio Emilia e di Parma ospitano a livello istituzionale sue mostre personali
rispettivamente nei mesi di ottobre 2014 e gennaio 2015. In collaborazione con Opera Gallery,
Jerome Zodo, dell'omonima galleria milanese, presenta in febbraio 2015 la mostra "Piombi" con opere dal 1994 al 2015. Nel settembre dello stesso anno organizza nelle sale del Museo delle pitture murali a Prato una grande opera ambientale recante il titolo:"Plutone e Dioniso-Omaggi a Dag Hammarskjoeld" ovvero un inno alla Pace. Catalogo Allemandi. Nel 2016, curata da Giuliano Serafini, tiene una sua mostra personale dal titolo " Mariani chez Capucci" alla Fondazione Capucci sita in Villa Bardini a Firenze. Nei mesi di novembre e dicembre tiene una mostra antologica alla Fondazione Mudima di Milano esponendo 50 opere dal 1967 al 2016. In questa occasione viene celebrato il suo ottantesimo compleanno ed è pubblicato a cura di G.G. Lemaire un volume di 400 pagine dal titolo "Racconto" con testi di diversi autori e molti documenti sulla vita di U.Mariani.
Negli stessi giorni è pubblicato da Skirà un volume di 140 pagine con testi di David Rosemberg e Bruno Corà a cura della Opera Gallery. 2017, Opera Gallery presenta una serie di opere di Mariani nello Yacht Club di Beirut. Marzo e aprile: mostra personale presso Opera Gallery a Parigi recante il titolo Umberto Mariani e le Monochrome Italien, il lavoro di Mariani collocato all'interno di una realtà ampia e celebrata dell'Arte Italiana. Nel mese di aprile viene varato il progetto per il Catalogo Generale delle opere di Mariani. Il catalogo sarà edito da Skirà. Marco Meneguzzo cura la mostra "Arte ribelle- 1960/1970 -Artisti del '68" che si inaugura nelle sale espositive del Credito Valtellinese a Milano. Mariani è presente con tre opere di grandi dimensioni. Il proseguimento delle mostra ha luogo nel mese di novembre a Fano nella Galleria Carifano a Palazzo Corbelli.
Nel mese di giugno del 2018 cinquanta opere di Mariani sono ospitate nel Museo Nazionale di San Vitale a Ravenna. La mostra reca come titolo: "UMBERTO MARIANI- Frammenti da Bisanzio". La stessa mostra è trasferita nel mese di luglio a Roma nel Complesso Museale di San Salvatore in Lauro.
Le mostre sono corredate da sei antiche icone russe che sottolineano la stretta correlazione tra le opere moderne di Mariani e la grande tradizione bizantina.
Queste mostre hanno un seguito prestigioso.
Dall'8 febbraio al 31 marzo 2019 presso il Museo Statale dell'Ermitage di San Pietroburgo, Palazzo dello Stato Maggiore, si sta svolgendo la personale "Arte Astratta in Italia: Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio".
Martedì 29 gennaio 2019 a Palazzo Isimbardi, nella sala degli affreschi, il centro Studi Grande Milano ha assegnato all'artista Umberto Mariani l'onorificenza Le Grandi Guglie quale ambasciatore della cultura milanese nel mondo.
2020 Presso le Gallerie d'Italia a Milano la personale Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio (atto terzo). In dialogo con icone russe.
2020 -2021 Presso il Palazzo Ducale di Mantova la personale Omaggio a "La piega. Leibniz e il barocco".
2022 Presenza ufficiale alla Biennale di Venezia nel padiglione del Camerun con una installazione dal titolo Non mi piego nel chiostro della chiesa di Santa Maria dei Carmini. Le 28 finestre del chiostro sono state allestite dai suoi caratteristici drappi.